Il coronavirus è un ceppo virale contagioso che può essere trasmesso da una persona all’altra.
In questo video 6 semplici passaggi per proteggere te stesso, i tuoi amici e la tua famiglia.
Da Italiano, dove il Coronavirus in questi giorni sta limitando le nostre vite con la quarantena e l’isolamento, ti dico che se sai come essere unito, solidale, ecc., si esce da questo incubo.
Nella società contemporanea sentiamo sempre più spesso parlare di tecnologia, videogames, playstation, social network e di quanto molte persone (bambini, adolescenti, adulti) siano sempre più immersi in una realtà virtuale.
Questo fenomeno più diventare estremo nel caso di alcuni adolescenti o giovani adulti che finiscono per isolarsi del tutto dalla realtà e dalla società.
E’ il caso di un fenomeno definito “Hikikomori” che è un termine giapponese che letteralmente significa”isolarsi, stare in disparte”, osservato inizialmente in Giappone ma sempre più diffuso anche in Italia.
Le caratteristiche principali di questa sindrome, che colpisce prevalentemente giovani dai 14 ai 30 anni sono:
– Il ritiro e l’isolamento sociale
– Fobia scolare e abbandono scolastico
– Inversione dei ritmi del sonno
– Evitamento di contatti sociali e l’auto-reclusione nella propria stanza
– Spesso una chiusura nella realtà virtuale di videogames e Internet
Le cause di questo fenomeno possono essere diverse, si tratta di ragazzi particolarmente introversi e sensibili, vulnerabili alle pressioni sociale e scolastiche, a volte con storie di bullismo alle spalle, fino al punto da ritirarsi completamente, o quasi, da qualsiasi contatto con gli altri.
Il processo di isolamento ed esclusione sociale avviane gradualmente generando poi un circolo vizioso di solitudine difficile da interrompere.
E’ quindi importante riconoscere i segni e sintomi di tale sindrome per poter aiutare tempestivamente i ragazzi che ne soffrono.
Dott.ssa Serena Di Benedetto
Psicologa clinica
Tel: 3403461524
serenadibenedetto.dibeendetto@gmail.com
La ricerca va sempre avanti e non si ferma mai: a Torino è stato creato un software che ci dà indicazione sul dolore del neonato, tramite le espressioni facciali e ai vari parametri vitali a misurare questa sofferenza, in modo totalmente non invasivo.
Questo software, utile nel monitorare neonati e nati pretermine (sperimentato in Terapia Intensiva Neonatale applicando una telecamera sull’ incubatrice nel fasciatoio) permette in modo totalmente automatico di andare a sfruttare il bagaglio di smorfie facciali e mimiche del volto attraverso una telecamera.
Il programma sviluppa un algoritmo che da indicazioni precise sul dolore provato dai piccoli.
Ad oggi è stato utilizzato in ospedale durante i prelievi o procedure dolorose ma si spera che a breve attraverso delle semplici Applicazioni si possa integrare anche a livello “domiciliare” dando un significato ben preciso al pianto del bambino.
Questa ricerca è stata premiata come migliore contributo scientifico al congresso Internazionale di Ricerca Bioinformatica e capitanato dall’ ideatrice Emilia Parodi. Le buone notizie che ci piacciono.
Contributo originale su: https://www.osteopatiainfantile.it/mamma-e-papa/nuove-scoperte-per-la-pediatria/
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